cura di Livio Vianello e Vera Salton
che cos’è
La stazione dell’immaginàrio di Bogotà è un luogo dove parlare e scoprire narrazioni della contemporaneità con occhi e orecchi (senza disdegnare gli altri sensi) attenti e partecipi. Libri, fumetti, film, musica, arte, sport, tutte le passioni saranno il bagaglio dei viaggiatori.
per chi?
Cerchiamo, per cominciare, 20 ragazzi che salgano sul treno con destinazione stazione dell’immaginàrio di Bogotà. Ragazze e ragazzi, dagli 11 ai 17 anni, motivati, curiosi, generosi, coraggiosi, tenaci, senza (troppi) pregiudizi, a cui piaccia approfondire, a volte sprofondare (anche in un divano), divagare, dialogare.
come funziona
Inviare mail a iltrenodibogota@gmail.com con i motivi per cui vorreste salire sul treno e perché la stazione dell’immaginàrio di Bogotà pensate possa essere luogo ideale per voi.
dove/quando
Se selezionati sarete convocati presso la zona della libreria deputata alla partenza. Quando: tenetevi pronti.
Insomma lettori, è una nuova avventura. Scriveteci, entro il 2 settembre. Da quel giorno vi risponderemo.
immaginàrio (letter. imaginàrio) agg. e s. m. [dal lat. imaginarius, der. di imago -gĭnis «immagine»].
- agg. Che è effetto d’immaginazione, che non esiste se non nell’immaginazione e non ha fondamento nella realtà: esseri, mostri i.; personaggi di un mondo i.; i suoi timori sono soltanto i.; gli amori i. non soltanto anticipano ma quasi nutrono quelli veri (L. Romano); malattie i., e per estens., riferito a persona, malato immaginario.
- s. m. a. Il termine, inteso nel pensiero filosofico come funzione e contenuto dell’immaginazione, e variamente definito in rapporto al variare del concetto di «immagine» nei diversi pensatori (produzione di stati di coscienza senza valore di realtà, in Cartesio, Spinoza, Hobbes; organo di sintesi del processo delle percezioni, in Kant; organo del pensiero nel quale la realtà viene rappresentata in assenza di essa, diversamente dalla percezione che dà la realtà in presenza, nella fenomenologia contemporanea), ha avuto via via o una interpretazione negativa, come movimento di diversione e fuga dalla realtà, o positiva, come funzione sintetica della percezione o come integrazione dei dati reali verso il possibile.
- Con altra accezione, la sfera dell’immaginazione quale si costituisce e si può riconoscere attraverso i miti, la produzione letteraria e cinematografica, la pubblicità: il reale e l’i.; il cinema è da molti considerato l’espressione massima dell’i. collettivo. Anche, talora, la facoltà immaginativa: l’i. infantile è spesso altamente poetico.