con Elena Iodice SolfanaRia
Le scatole di Joseph Cornell nascono come risposta ad una reclusione a cui l’artista si era costretto, incapace di liberarsi dai vincoli strettissimi che lo legavano alla sua famiglia. Attraverso quelle finestre aperte su piccoli mondi generati dai reperti delle sue passioni, Joey scappava dalla casa di Utopia Parkaway e finalmente si sentiva libero.Quando abbiamo scelto di inserire l’opera di Cornell tra quelle che i laboratori avrebbero attraversato, in un tempo così lontano che sembra appartenere ad un’altra vita, non avremmo mai creduto che l’esperienza della reclusione avrebbe toccato anche noi, che l’avremmo compresa così profondamente. Ma l’Arte, ancora una volta, ci offre una strada, una possibilità di varcare quella cornice e trovarci dentro universi lontani, capaci di farci respirare ancora.Ripartiamo da qui, da Joey, da quegli universi composti di piccole cose, dalle piccole cose che ci hanno accompagnato durante la quarantena.
Posti molto limitati.
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Costo: 30 euro. Giovedì 2 luglio ore 20,45